Non esiste la strada verso la felicità. La felicità è la strada.

Confucio

Intensità. Serenità. Consapevolezza.

Il mondo è un posto meraviglioso in cui vivere. E’ anche un posto straordinario dove poter soffrire.

Ti ringrazio per essere arrivato fino a qui. Hai scoperto parte del mio essere; qui condividerò tutti i miei respiri, tutta la mia mente, tutte le mie sensazioni.

Questo è un blog intimo, è una sorta di diario dove esprimo ciò che a parole non si riesce ad esprimere. 

Il brivido che ti assale quando osservi la grandiosità del tramonto. La sensazione di smarrimento pensando all’infinito, fissando uno stelo d’erba. La consapevolezza che tutto è connesso, che il fulcro di ciò che siamo sono le nostre sensazioni ed emozioni.

Io vorrei veramente fartelo capire. Sto veramente tremando nello scrivere queste righe. La grandezza di tutte le cose, piccole e grosse, sta nel senso di maestosità che il Mondo ci riserva, giorno dopo giorno.

Dritti alle cose, nella sua essenza primordiale, nel suo atomo più profondo. Questo blog testimonia il mio percorso come essere umano, come uomo, come individuo e come essere vivente. Tutto il resto è un riflesso di questa consapevolezza; tutta la felicità del mondo è lo specchio d’acqua in cui ci riflettiamo.

Questo blog è criptico, metafisico, personale. Espressione del mio animo, dei miei pensieri, delle mie sofferenze e delle mie gioie. E’ qualcosa di mio, e tutto il resto non conta. Ma, anche se per poco… seppure per un breve istante, io vorrei veramente farti capire quanto è immenso questo pianeta. Quanto le nostre paure sono specchio della nostra felicità. Quanto, nelle cose più nascoste e sotto agli occhi di tutto, vi è la vera essenza.

Gioia e sofferenza è essere vivi. Con tutto il cuore, spero che anche tu possa capirlo appieno.

 

L'Autore

Ha 32 anni, in cerca di un percorso infinito. Possiede la consapevolezza limiti, e l’autocontrollo di tutti i suoi talenti. 

Crede fortemente nella bellezza dei momenti, nell’estetica dei suoi ricordi. Ha i brividi per le cose più stupide; ascolta il suo cuore, mentre canticchia melodie diversissime tra loro.

Dopo trentadue anni di fallimenti, con la consapevolezza di non poter perdere altro, ha capito che tutti quanti sono cuccioli abbandonati sotto la pioggia. E allora, in quell’istante, il fallimento diventa solo fonte di gioia e divertimento.

Vorrebbe gettare la maschera. Essere ciò che si sente di essere; ma ciò va in contrapposizione con la realtà. E allora, solitario e contento, sopravvive al limitare tra le notti e i giorni. Con uno spiccato senso della solitudine, affronta un domani incerto e problematico – continuando ad osservare il cielo, sempre e comunque.

Vorrebbe essere una persona che possa inspirare gli altri individui; per egoismo o altruismo, ciò non ha assolutamente importanza. E’ convinto che ciò sarebbe fantastico, ma si rende conto che è ancora più fantastico essere riuscito a pensarla così e ad essere diventato una brava persona.

Lui è contento, ma a volte se lo dimentica. Fa molte storie, ma non ha importanza. E’ un peso per tante persone, ma va bene così. Fino a che potrà guardare il cielo, emozionarsi per le cose più stupide, vedere le stelle o sdraiarsi su un campo d’erba, lui, in fondo, sarà contento.

 

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