Come rimaniamo, al limitare del tempo? Cosa siamo, quando finiremo il nostro tempo?
Questi sono i soliti pensieri sotto al cielo nuvoloso del tramonto.
Nel silenzio del crepuscolo solo il filo rosso della memoria incolla la vita.
Esso tiene legato il presente. Il passato è una coperta di nuvole che non possiamo togliere, intrecciata con questo stesso filo. Il futuro è una brezza che entra dalla finestra delle nostre stagioni.
Non importa tutto – perché nulla importa, realmente. L’unica cosa che esiste – l’essenza di sé – è il silenzio stesso.
Contemplando gli alberi fioriti, rimanendo al limitare di una strada, si osservano gli altri camminare. Restando in essa i petali della primavera ricoprono il corpo.
Crepuscoli, albe e pomeriggi assolati e piovosi, al limitare della strada. Immobili, eppure camminando nella contemplazione.
E allora tutto non importa. Importa il profumo dei petali che cadono. L’assonanza dell’aria col boato dei fiori che sbocciano vibra. E’ forte. Solitario, nel silenzio, nella perfezione, il filo rosso si allunga, nella solitudine più pura e profonda ritroviamo noi stessi, nel dolore e nella gioia.