Il silenzio del mondo è pieno di rumori assordanti

Nella chiassosa quiete di primavera
un ronzio s’espira in lontananza
– lo stesso silenzio cessa di essere.

Uno dei compiti informali a qui ci siamo sottoposti per la terapia di Mindfullness è quello di segnare, su un foglio, avvenimenti positivi delle nostre quotidianità.

L’obiettivo secondo me non è tanto quello di far penetrare la positività nell’idea di noi stessi, quanto piuttosto quello di poterci permettere di acquisire la capacità di giudizio necessaria per la presa di coscienza che ricerchiamo.

E’ come osservare un ruscello che continua a scorrere. Non importa quanto possa essere piacevole la sua visione: il ruscello continuerà a scorrere, che lo vogliamo oppure no. Così come i nostri problemi possono continuare a scorrere, anche tutto il mondo continuerà a esistere e a finire verso una foce più grande. E’ importante riuscire a prenderne atto per non distoglierci lo sguardo da esso ma riuscire a osservarlo senza essere trascinati a nostra volta!

Devo ammettere che questo esercizio informale mi rende un po’ nervoso. Non so sinceramente cosa scrivere.

Non che io non abbia piccoli piaceri quotidiani: dalle mie vecchie delusioni di gioventù mi ero già ripromesso, autonomamente e in piena indipendenza, di beneficiare di tutti i piccoli piaceri quotidiani che mi fanno star bene. E quindi, con una certa sensibilità, qualunque cosa poteva potenzialmente essere ciò che è di più prezioso al mondo.

L’altro giorno ero a lavorare in stanza. Una dolce brezza primaverile è entrata dalla piccola finestra e mi ha accarezzato dolcemente le gambe. Era molto piacevole e mi sono sentito molto bene: è uno di quei momenti in cui vale la vivere, mi son detto. Perché tutto il mondo sembrava essere quel momento, e quel momento sembrava essere tutto il mondo.

Quando ero più piccolo, nell’estate in cui faceva caldissimo… forse quella del 2003, ve la ricordate? … Io avevo tantissima sete. Mi ricordo distintamente che presi il bicchiere dalla mensola e, con tutto il sudore possibile del mondo appiccicato alla mia maglietta bianca, versai l’acqua. Ricordo come se fosse ieri tutte quelle sensazioni e me ne stupisco ancora oggi; presi delicatamente il bicchiere e bevvi l’acqua contenuta. Potrà sembrare stupido, ma a tutt’oggi io lo ricordo come uno dei momenti più completi della mia vita. Mi chiesi in quel momento se fosse quella l’illuminazione!

Ogni odore, profumo e sapore di primavera continua a ricordarmi il mondo – e ogni stagione mi ricorda la primavera, e ogni primavera mi ricorda ogni stagione.

Forse vivo troppo intensamente delle sciocchezze e do’ troppo peso a queste cose. Ma, ecco, io sinceramente non saprei bene cosa scrivere in risposta a questo compito: come posso anche solo pensare a queste piccole e piacevoli cose senza sentirmi immerso nell’intensità della vita, spaesato e solo nel tutto?

Spero veramente, un giorno, di poter trovare risposta a questo quesito! Ma, forse, va bene anche così. Vedremo.

 

fox-smelling-flower

Alessandro

Ingabbiato nella quotidianità e nello straordinario, mischiato tra il rosso del tramonto e la pesantezza dorata dell'alba. Sono autore autodidatta. Mi sento espressivo, solitario e al, contempo, immerso nel tutto, Sono alla ricerca di mille luci e altrettante ombre.
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