Il ritmo della città assorbe le illusioni
Luci al neon, plasma cangiante sotto la notte stellata
Sei il ricordo d’inverno, sei il respiro delle stelle
Dove tutto finisce, nel momento in cui tutto inizia
Vivere silenziosamente al limitare dei tuoi pensieri
Non ti salverà dalla paura d’un incerto futuro
In questi versi sconclusionati, massacrati dal freddo
Ora cammini sicuramente nella memoria infinita d’un tempo mai giunto.
Il nostro futuro sarebbe stato radioso, se solo tutte
le possibilità di questo mondo fossero state nostre.
Potenze silenziose, frazioni di pensieri e monomi di vita
Le nostre illusioni, il nostro tempo a venire, io aspetterò.
Lo farò tra lingue straniere, terrori d’inverno
Finestre socchiuse, domande mal poste
Scritti e poesie mai letti, battiti mai ascoltati
Io aspetterò il tuo canto, il tuo amore, ciò che non ho afferrato;
Lo farò sotto la neve fredda e il pallido sole glaciale,
In una stagione fatta d’etereo cristallo, in una chiosa
fatta di passi sul bianco della terra, creata dai respiri del tuo Mondo,
mentre la pioggia batte forte, fredda e chiassosa, sui pensieri del mio.