“Qualcosa”

“Qualcosa”

C’è qualcosa di più rispetto a ciò che i tuoi occhi stanchi possano osservare.

Incastrato tra le pieghe d’ogni giorno, c’è sicuramente qualcosa oltre la ripetitività quotidiana. Non lo sai. Ma nella tua passione, oltre la tua gabbia, qualcosa si muove, sicuramente e velocemente, verso i suoni più profondi della tua anima.

Ma non puoi rendertene conto.

Gli schemi non ci fermeranno. Neppure le silenziose ombre che si contorcono sulle nostre gabbie ci riusciranno. Gli strati attorcigliati nella tua coscienza si districheranno nell’attimo in cui il sole li coglierà. Le parole galleggeranno sulla superficie del tuo cosmo.

Forse il mio verbo s’infrangerà sulle tue sbarre di metallo. Alcune passeranno oltre, come leggere onde che s’infrangono su duri scogli.

Ma spero che il tuo cielo possa essere pieno di stelle. Cadenti e fisse, silenziose nella tua Via Lattea; prego affinché i tuoi silenzi siano concentrati per osservare le nuvole nei giorni limpidi e le galassie nelle terse notti.

Come farti capire che tutto è enorme, che ogni cosa sovrasta? Come farti rendere conto di ogni attimo, ogni silenzio, concentrandosi su di esso?

Futilità e profondità si fondono nel vero cosmo. Sappi che il mio vero cruccio, silenzioso e importante, è il non sapere come mostrarti le stelle che tu non sai neanche di stare cercando.

Il sapore acre di avere qualcosa sulla punta della lingua, e non potertelo affidare. La frustrazione di non poterti mostrare ciò che si vuole dire.

Ma, devi sapere, che le passioni s’insinuano nella vita; l’esistenza diventa anch’essa passione totalitaria.

Sappi che logos e verbi si fondono nella sensibilità del tutto. Notte e luce sono nella stessa gabbia; morte e vita vivono all’unisono. Amore e passione silenziosamente sono qualsiasi cosa, eppure così contrapposte tra loro.

A che pro compararle? Vai in profondità. Cerca qualcosa.

Qui ti dico, dormi ascoltando una canzone.
Osserva il cielo.
Immergiti nel ritmo della galassia.

Questo è ciò che è importante. Lascia che tutta la bellezza di ogni respiro fluisca nelle tue gabbie. Permetti alle stelle di illuminare la tua prigione, fino a quando non avrai voglia di demolirne ogni muro, accecato dalla loro bellezza.

In profondità, sempre più giù, fino a quando non arriverai al cielo che vedo anche io. Osserva la luce della luna, controllane il respiro. Guarda il mondo illuminato da essa; paragonalo al giorno, perditi veramente nella sua essenza.

Hai provato tutte le passioni del mondo.
Inarrestabile, come il potere delle parole.
Ora converti, guarda, osserva ciò che è e non è.

Sappi che ogni uomo osserva le sue galassie, solo e illuminato dal loro chiarore. Il loro respiro è diverso per ognuno di noi.
C’è molto di più di quanto appaia in ogni passione, in ogni dubbio o incertezza: la consapevolezza, la coscienza di essere vivi, di esistere, in una fugace e dubbia realtà. Questa è una delle mille verità dell’essere.

Non dissipare i tuoi dubbi. Alimentali. Non scacciarli, accoglili. Ma, nel mentre, guarda tutto ciò che è importante, oltre loro.

Ricerca il respiro della tua galassia, osserva danzare il ritmo delle tue stelle.

Spero che queste parole non galleggino soltanto nel mare del tuo Universo.
Devi sapere che, illuminato dalla luce della Luna, le sue crespe onde rivelano tutto ciò che non osservi dalla tua gabbia.

La mia speranza è che la tua notte diventi giorno, per poi averne altre ancora.
Spero che la musica, i verbi e il logos, un giorno, ti possano raggiungere.

Al vento affido questa lettera. Alla luce della mia Luna affido i miei pensieri, sperando che illuminino di riflesso le montagne del tuo mondo.

Alessandro

Ingabbiato nella quotidianità e nello straordinario, mischiato tra il rosso del tramonto e la pesantezza dorata dell'alba. Sono autore autodidatta. Mi sento espressivo, solitario e al, contempo, immerso nel tutto, Sono alla ricerca di mille luci e altrettante ombre.
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