Bellezza Mancata

Bellezza Mancata

Alla stessa altezza del terreno, il mio sguardo si pone. Incessantemente ricerca nuove e intense prospettive, al di fuori dell’ordinario.

Fuggo dal respiro greve e pesante, ritmato e scandito dal battito di un cuore agitato. Gli occhi, pesanti e gremiti di sale, sembra quasi ricadano verso il suolo.

Sento il logoramento d’una vita giunta fino ad ora. Il solito peso dell’immensità è inquinato da quello degli esseri umani. Ed è in questo momento che si è tutto: si fonde qualsiasi cosa, notte e giorno, verso la confusione più grande possibile.

Mi sovviene, in questo momento e in questi estremi respiri, tutta la bellezza che ho mancato con te. E allora, ripenso che, in fondo, tutto ciò che pensavo fosse vero: non tutti gli errori vengono per nuocere, e da essi possiamo osservare la proiettata ombra del mondo, percepondone l’enorme senso e respiro.

Ma, lasciatelo dire – gli errori appesantiscono comunque il senso di una vita incerta. Ne prendono forma e contorno, diventando parte di essi. La struggente malinconia di un crepuscolo penetra nel cuore; fa male, lo rivolta fin nelle sue radici.

Forse avevi ragione: vivo nel passato. Ma il passato è anche presente e futuro. Come fai a non capirlo? Come hai potuto essere così limitata nel tuo giudizio?

Non so se ti ho amato mai veramente, nè tu o chi altro abbia mai incontrato. Non ho idea di io abbia potuto dimostrarti il mio valore, e se questo debba essere stato veramente necessario. Io non ho minimamente idea a cosa dare la precedenza al mio sguardo, quando il mondo è tutt’uno con il mio cuore.

Svuotato, talmente contraddittorio d’esser pieno con tutto il mondo; silenzioso, eppure così rumoso da divenir parte del rumore. Lento nel camminare ma veloce nel pensare. Il mio amore per il mondo superava quello per te, eppure…

Eppure anche tu eri il mio mondo. Tutte le parole che non ci siamo mai detti, e tutto quel fastidio che si prova quando qualcuno pensa di poterti dare consigli non richiesti. La mia voce attutita dal rumore della folla. La tua schiena che si disperde davanti a me, il tuo viso familiare che ha intravisto il mio mondo. Un’altra immensità solo mia, un solo amore mancato.

Proprio questo avrei voluto provarlo un paio di volte ancora, prima che tu potessi diventare memoria, e volare lontano dal mio tempo.

“Vivi nel passato”, mi dissi. Forse è il passato, presente e futuro che vivono in me. “Non era destino”, mi ripetesti.

Io, come te, non ne sapevo nulla – e non lo saprò mai, di questa bellezza mancata. Il mondo non è più solitario senza di te, e nè smetterà di respirare solo per questo.

Ma, come tutti gli sbagli, è solo una bellezza mancata. Senza pietà il tuo viso sbiadisce, lontano dal mio tempo. Ciò che intravedesti dietro ai miei occhi, ora è richiuso. Solo le stelle e la luce della luna sono testimoni di questi sbagli; loro, e nessun altro.

Alessandro

Ingabbiato nella quotidianità e nello straordinario, mischiato tra il rosso del tramonto e la pesantezza dorata dell'alba. Sono autore autodidatta. Mi sento espressivo, solitario e al, contempo, immerso nel tutto, Sono alla ricerca di mille luci e altrettante ombre.
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