Il Gatto e la Galassia

Il gatto resta solitario ad ammirare l’orizzonte.
Il ritmo della galassia danza al tramonto e all’alba del mondo.
Il gatto ne osserva l’accento. Al di là di tutto ciò che può esistere, egli rimane fisso sull’orizzonte.

Uno, due, tre. Il ciclo della galassia suggerisce silenziosamente una voce informe.

Il gatto resta solitario ad ammirare l’orizzonte.
Il vento soffia dalle inesistenti profondità del mondo.

Nessun caos, nessun ordine – nessun silenzio, nessun rumore.
Il gatto osserva, e tutto diviene parte di tutto.

Stiamo sognando in un circolo di pensieri. Stiamo danzando in un cerchio di idealismi.

Ora, in un silenzio irreale, afferro tutti i paradossi. Li costringo a diventare luce nel buio.

Il gatto resta solitario ad ammirare l’orizzonte.
Non conosce paradigmi o cicli. Vive tra l’astrazione e il vuoto di un tramonto eterno.

Tutto ciò si fonde. Nel buio della notte e nel chiarore dell’alba. Ogni dubbio è parte della sicurezza. Ogni momento solitario è parte della compagnia.

Il gatto resta solitario ad ammirare l’orizzonte. Con lui, ascolto il ritmo di una galassia sconosciuta.

Nessun idealismo, nessuna astrazione. Mi elevo alla mente. Stringo il mio corpo.

Il gatto resta solitario ad ammirare l’orizzonte. E io, per un istante, penso solamente a quanto sia eterno ed emozionante il mondo.

 

Alessandro

Ingabbiato nella quotidianità e nello straordinario, mischiato tra il rosso del tramonto e la pesantezza dorata dell'alba. Sono autore autodidatta. Mi sento espressivo, solitario e al, contempo, immerso nel tutto, Sono alla ricerca di mille luci e altrettante ombre.
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