Oltre la montagna, vedo

Oltre la montagna, vedo

Respiro silente

Di battito di nuvole

Riflesso negli occhi, l’alba del mattino

Di stelle riverbero, eco di notte che fu

Sul cuore di pietra, ghiaccio tra i capelli

Illuminati dalla luce della realtà morente

Sulla montagna assopita ai confini del tutto

oltre la pietra distesa sulle pieghe del mondo


Osservo le radici, respiro il profumo

d’abeti e notti insonni, dei lontani sospiri affannati

E’ qui che si perdono, quindi, nell’alba del mondo

Tutti gli spazi sconfinati, le montagne lontane

Sguardo che si perde nel verde

Sogni inespressi e paure celate

Echi distanti di galassie sopite

Nervi dolenti di stagioni morenti

Oltre la montagna, nell’alba del mondo

La mia voce s’incide oltre la notte, al limitar dell’alba

S’infrange, al di là di altre montagne, oltre un altro

silente limitare del mondo, al di là del caos

Un giorno, lontano, verso altri respiri silenti

Al di là di nuovi battiti di nuvole, altri calmi soffi del caos.

Alessandro

Ingabbiato nella quotidianità e nello straordinario, mischiato tra il rosso del tramonto e la pesantezza dorata dell'alba. Sono autore autodidatta. Mi sento espressivo, solitario e al, contempo, immerso nel tutto, Sono alla ricerca di mille luci e altrettante ombre.
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