Ai confini del mondo,
in un angolo di esso
un fiore sboccia incessantemente.
Rotea, insieme alle stagioni,
oltre le stelle e il cielo del nord
e attraversa le liriche degli uomini.
Gli abissi infiniti cantano
ascoltandone il cauto respiro
mentre vibrano gli Atomi del tutto.
Criptiche, lunghe, inesorabili
sensazioni d’infinita empietà
fanno crollare le torri della Notte.
E nascono albe, lune, morti e silenti
nel chiassoso meriggio del Mondo
oltre il Colle Infinito.
Avanti e dinanzi,
al di là di brividi d’un tempo immenso
gli uccelli ascoltano le canzoni del Mondo.
Strade nascoste invase dal fogliame
cascate chiassose nella Foresta del Cosmo;
Stelo d’Erba e sorriso del Sole
Candido pallore della Luna di giorno;
Ciò che è fu ciò che sarà.
I bastioni della notte Crollano, i silenzi del Mondo si riempiono
All’ombra del Fiore che sboccia incessantemente,
al termine d’un immenso canto
che risuona in tutti gli angoli di mondo.